F.D.G. - Linee
guida - Campi scuola per giovani diabetici
Indice
Presentazione
Premessa
Organizzazione e direzione
Comitato Amministrativo
Selezione dei partecipanti e durata del campo
Composizione dei gruppi
Team pediatrico diabetologico
Ubicazione del campo scuola
Animatori
Personale
Cooperatori
Educazione diabetologica da acquisire durante il
campo scuola
Obiettivi Psicopedagogici
Attività di ricerca
Sicurezza e attività sportive
Programma di sviluppo
Contatti esterni
Presentazione
Dopo alcuni decenni è emersa la necessità di un contributo per
fornire " linee guida ai campi scuola per giovani diabetici".
Le linee guida sono il risultato del lavoro delle Associazioni aderenti
alla Federazione Nazionale Diabete Giovanile, per soddisfare le
instancabili richieste dei << ragazzi col diabete>>, di essere istruiti
attraverso uno strumento chiave quale il campo scuola, per migliorare
non solo la conoscenza della malattia, ma quale pretesto per dare
soluzione ai problemi e migliorare la qualità di vita.
L’educazione <<in questa maniera>> è un investimento a breve e lungo
termine, e vede coinvolte numerose figure : i Pediatri Diabetologi, gli
Infermieri, i Dietisti, gli Psicologi, gli Educatori, le Associazioni
dei Giovani Diabetici.
Una lunga esperienza mi ha spinto a evidenziare i metodi di insegnamento
acquisiti e in particolare alcuni aspetti cardine di educazione
sanitaria extra ospedaliera, che << alla fine del percorso>> si
trasformano in << scuola di vita>> .
E’ notevole l’opportunità fornita al paziente per essere responsabile e
critico negli interventi e nelle scelte che lo riguardano per eliminare
gli inconvenienti che possono recare danno alla salute .
Voglio dare elementi di riflessione alla comunità medico scientifica,
alla famiglia e alle istituzioni responsabili della salute
dell’individuo, e mi piace ricordare l’affermazione dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità del 1954: << Lo scopo dell’educazione sanitaria è
di aiutare la popolazione ad acquisire la salute attraverso il proprio
comportamento e i propri sforzi ".
Le linee guida non hanno una bibliografia perché sono state dettate
dalle centinaia di Operatori, che hanno creduto e partecipato ai campi
scuola.
Un grazie lo devo al dott. Luca Ruscitti per la sua preziosa
collaborazione tecnica e al dott. Paolo Masile per la sua preparazione e
la sua << capacità di penetrazione >> nell’animo dei ragazzi.
Un grazie all’ équipe pedagogica delle insegnanti, coordinate da Carmen
Mandas , per il contributo dettato dalla loro esperienza didattica ed
educativa.
Un grazie particolare alle Associazioni dei Giovani Diabetici, che hanno
creduto al valore sociale del proprio lavoro.
Antonio Cabras Presidente Naz. Diabete
Giovanile
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Premessa
I campi scuola rappresentano un’esperienza fondamentale nello schema
educativo dei bambini e degli adolescenti diabetici, per l’accettazione
della malattia, per il confronto con altri coetanei, diabetici e no e
per l’acquisizione di una buona educazione all’autogestione della
malattia. Bisogna tenere conto che i campi scuola rappresentano, in una
alta percentuale di casi, la prima esperienza di vita al di fuori
dell’ambiente familiare da parte dei giovani diabetici. Per potere fare
fronte alle diverse esigenze - mediche e psicologiche - che il soggiorno
presenta, questa esperienza deve essere diretta e gestita da una
specifica equipe pediatrica-diabetologica predisposta per accompagnare e
sostenere l’attività del soggiorno.
Gli obiettivi che il soggiorno nel
campo scuola si pone sono:
promuovere l'educazione specifica per l'autogestione del diabete
nell’ambito di una esperienza extra ospedaliera positiva;
favorire il confronto con coetanei con e senza diabete;
stimolare l'indipendenza nella gestione del diabete in assenza dei
familiari;
sviluppare il processo di autostima, la responsabilizzazione, il
controllo emotivo e far superare ogni sensazione di isolamento e di
diversità dei partecipanti;
favorire la formazione e l'arricchimento professionale del team
pediatrico diabetologico;
favorire la possibilità ai Pediatri Diabetologi di sviluppare questa
indispensabile esperienza .
Nell’ambito dei rapporti all’interno
del gruppo familiare la partecipazione al campo scuola offre:
ai genitori una pausa dalla gestione quotidiana del diabete;
ai ragazzi la possibilità di una "vacanza" dalla loro famiglia
La Federazione Diabete Giovanile, in considerazione dell’utilizzo sempre
maggiore di questo fondamentale strumento educativo sul territorio
nazionale, ha ritenuto con le linee guida di fornire un contributo
all'organizzazione dei campi scuola.
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1) Organizzazione e Direzione
1.1 La Regione stabilisce il numero di campi scuola per anno che sarà
proporzionale all 'incidenza regionale della patologia.
1.2 La Regione, su indicazione del Servizio di Diabetologia Pediatrica,
individua le Strutture abilitate all’ organizzazione del campo scuola.
1.3 La direzione operativa è affidata al Pediatra diabetologo
responsabile del campo stesso.
1.4 Il team che organizza il campo scuola deve avere specifica
competenza pediatrica diabetologica da un punto di vista sanitario e
specifiche competenze nella gestione dei campi scuola. Al team possono
aggiungersi altre e diverse professionalità sulla base di specifiche
indicazioni suggerite dal team medesimo, dalla Struttura d’appartenenza
, dalle Associazioni dei Giovani Diabetici.
1.5 Il campo deve essere organizzato dai Servizi di Diabetologia
Pediatrica e dalle Sezioni che sono abilitate o storicamente o dal
Servizio regionale stesso e dalle Associazioni dei Giovani Diabetici .
1 .6 I Servizi di Diabetologia Pediatrica non individuati come da punto
1.5 devono associarsi con un Servizio di Diabetologia Pediatrica
abilitato.
1.7 Deve essere presente un manuale di organizzazione del campo che
indichi chiaramente modalità operative e di responsabilità.
1.8 Il Team Pediatrico Diabetologico che organizza il campo scuola deve
effettuare riunioni periodiche per valutare e pianificare tutte le
attività dei campo e la loro gestione. Le decisioni devono essere
concordate tra i diversi partecipanti
Devono esserci incontri iniziali e finali per ogni campo per
identificare obiettivi, problemi, ecc. e rivalutarli alla conclusione
del campo stesso.
Le risorse finanziarie devono essere reperite nell’ambito dei fondi
regionali per l’educazione sanitaria o di altri capitoli di spesa che la
regione riterrà opportuni.
Tali fondi devono essere erogati alle Aziende a cui appartiene il Centro
organizzatore.
Il costo attuale, indicativo, onnicomprensivo, può essere quantizzato
intorno a € 671,39 - 774,69
[L. 1.300.000/1.500.000] per bambino.
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2) Comitato amministrativo
E' costituito un comitato amministrativo dei campi a livello regionale
composto dai responsabili delle Strutture Pediatriche Diabetologiche,
dalle Associazioni dei Giovani Diabetici, da un funzionario regionale e
un legale per fornire l'assicurazione richiesta legalmente per ogni
campo.
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3) Selezione dei partecipanti e durata
del campo
3.1 E' auspicabile che ogni ragazzo con
diabete partecipi ai campi scuola fino ad un massimo di 2 esperienze,
eccetto i casi sociali.
3.2 La valutazione delle richieste di partecipazione deve tenere conto
di:
grado di addestramento e livello di autonomia raggiunto
compliance globale
ambiente socio-economico di appartenenza
valutazione psicopedagogica anche in base alle dinamiche familiari
appartenenza preferenziale al Centro del Team organizzatore del campo
(eventuali deroghe a discrezione del Team stesso)
3.3 Il campo deve durare non meno di 5 e non più di 7 giorni.
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4)
Composizione dei gruppi
Il numero di partecipanti per campo deve essere compreso tra 15 e 20
bambini o ragazzi omogenei per gruppi d'età: 8-12 e 13-18, con la
possibilità di inserimento di "diabetici guida".
Deve esserci documentazione sulle informazioni e sulle comunicazioni
fornite ai genitori e ai partecipanti.
Non è prevista la presenza dei genitori ai campi.
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5) Team Pediatrico Diabetologico
Ogni campo deve avere un rapporto minimo operatori/partecipanti
predeterminato in modo da fornire un livello qualitativo omogeneo per
tutti i campi.
Il personale accompagnatore/educatore (medici dietista, infermieri,
psicologi, animatori, operatori volontari delle associazioni dei giovani
diabetici, allievi) deve essere di 1 ogni 5 partecipanti.
Nel campo devono essere previste queste figure professionali: direttore
medico, medico, infermiere, dietista, psicopedagogista.
Ogni campo avrà un Pediatra Diabetologo sempre presente e disponibile.
Tutti i componenti dello staff sanitario devono essere adeguatamente
formati nella gestione del diabete tipo 1.
Tutti i componenti dello staff sanitario devono essere capaci di
effettuare manovre basilari di rianimazione cardiopolmonare e di pronto
soccorso.
Ogni campo deve avere un regolamento scritto organizzativo ad uso dei
partecipanti e dello staff. Ogni campo è sotto la responsabilità di un
direttore con comprovata esperienza diabetologica.
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6) Ubicazione del Campo scuola
La scelta logistica della località è affidata al Team organizzatore e
deve rispettare i principi generali di: appropriatezza, idoneità,
economicità, sicurezza, ragionevole vicinanza ad una struttura
sanitaria.
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7) Animatori
Gli animatori dovranno avere un'adeguata capacità ed esperienza anche
per quel che riguarda gli aspetti della sicurezza di ogni attività
proposta da loro.
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8) Personale
8.1 Tutti i campi dovranno avere personale adeguatamente preparato
che si occupi della formazione dei giovani partecipanti.
8.2 E' auspicabile che lo staff educativo dimostri una preparazione
teorica e metodologica per modulare l'intervento educativo secondo le
diverse età dei partecipanti.
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9) Cooperatori
I cooperatori del campo non possono essere utilizzati per compiti di
spettanza specifica del team
L'utilizzo dei cooperatori dei campo è a discrezione del responsabile
del campo, chiarendo bene i loro compiti e ruoli specifici.
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10) Educazione diabetologica da
acquisire durante il campo scuola
1) Eseguire un'analisi delle urine
prendere tutto l'occorrente: urine, strisce reattive, cronometro
le strisce reattive devono essere maneggiate correttamente e prima di
procedere alla lettura occorre attendere il tempo necessario;
il risultato deve essere valutato utilizzando la scala colorimetrica
presente sulla confezione e riportato sul diario;
interpretare il dato nel contesto clinico.
2) Eseguire una glicemia capillare
prendere tutto l'occorrente: reflettometro, striscia reattiva,
pungidito, cotone idrofilo.
imparare a servirsi correttamente del reflettometro, rispettando le
istruzioni per l'uso, la calibrazione e verificando le glicemie il cui
valore sembra improbabile;
conoscere le zone cutanee delle dita che possono essere punte.
fornire una goccia di sangue sufficiente e posarla sulla striscia
reattiva precedentemente inserita sul reflettometro;
attendere la lettura del risultato ed annotarlo sul diario.
3) Preparazione ed iniezione della dose di insulina mediante siringa
Questo discorso non coinvolge coloro i quali usano la penna insulinica,
in quanto i flaconcini penfill adoperati utilizzano da sempre insulina
alla concentrazione di 100U/ml.
A) Insegnare come riempire la siringa:
controllare la scadenza dei flaconi;
se usata, agitare l'insulina lenta e l’insulina premiscelata;
fare retrocedere lo stantuffo della siringa fino alla gradazione
corrispondente alla dose di insulina da iniettare;
introdurre l'ago nel tappo di gomma del flacone e spingere lo stantuffo
per immettere nel flacone l'aria contenuta nella siringa;
capovolgere il flacone, aspirare l'insulina e, se non si formano bolle
d'aria, aggiustare con precisione la gradazione desiderata;
se si formano bolle d'aria, farle risalire verso il cono della siringa
agendo con piccoli colpi del dito indice;
per miscelare diversi tipi di insulina , dimostrare come si deve fare ,
esercitando il paziente a riempire una siringa con parecchie dosi
diverse.
B) Insegnare come praticare l'iniezione:
pinzare la cute tra pollice ed indice;
tenere la siringa con l'altra mano come se fosse una penna;
affondare per intero l'ago obliquamente nella piega della cute in modo
da formare un angolo di 45 gradi; l’ angolo di entrata dell’ago può
variare a seconda della misura dell’ago stesso;
aspirare per accertarsi che l'ago non sia penetrato in un capillare (se
compare sangue nella siringa, mutare sede di iniezione e cambiare
siringa).
iniettare l'insulina;
allentare la pressione sulla cute, estrarre l'ago e tamponare
delicatamente il punto di iniezione con un tampone.
C) Insegnare la rotazione e le differenze di assorbimento delle zone di
somministrazione :
registrare la data in cui si inizia ad usare un’area ;
scegliere la zona della somministrazione , diversa ad ogni iniezione;
trovare un modo per ricordare , che meglio si adatti al numero di
iniezioni da fare ;
controllare spesso le aree di iniezione per evitare possibili
inconvenienti ;
programmare la rotazione delle zone col medico e definirne le differenze
di assorbimento.
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11) Obiettivi Psicopedagogici
Lo studio del comportamento di ogni bambino in rapporto alle diverse
situazioni (routine ed eventi eccezionali), va scrupolosamente riportato
sui dossier medici; questa pratica deve servire ad informare i medici
curanti e la famiglia delle eventuali difficoltà incontrate dal bambino.
Per ogni range d’età va effettuata, all'inizio e alla fine del soggiorno
una valutazione delle conoscenze pratiche del diabete.
Gli obiettivi psicopedagogici sono:
fornire ai bambini e agli adolescenti la capacità di comprendere e fare
proprie le nozioni teorico-pratiche necessarie alla cura e alla gestione
del loro diabete. A tal fine sono validi interventi, tests di verifica
in riferimento alle diverse età (esempio: questionari di verifica delle
conoscenze generali, tests di verifica sull'adattamento della dose,
giochi, simulazioni). E’ importante che le lezioni teoriche vengano
integrate da GRUPPI EDUCATIVI durante i quali i ragazzi possono
discutere e fare proprie le conoscenze apprese. Per i bambini di età
inferiore a 10 anni é utile organizzare dei giochi (es. la tombola
dell’ADATTAMENTO DELLA DOSE) per rendere più facile e giocoso
l’apprendimento.
Dare la possibilità di esprimere i propri "vissuti di malattia" e di
lavorare insieme su questi. A tale scopo durante il campo si organizzano
dei GRUPPI D'INCONTRO (sia per bambini che per adolescenti) durante i
quali si abbia la possibilità di confrontarsi non solo sul loro "VISSUTO
DI MALATTIA" ma anche su qualsiasi altro argomento possa essere
importante.
Tali obiettivi saranno completati da Gruppi Educativi e Gruppi
D’Incontro a distanza dal campo.
Organizzare campi scuola non residenziali per bambini in età compresa
tra i 5 e 8 anni , utili per iniziare l’educazione . Si intende con ciò
l’organizzazione di un campo scuola che, pur svolgendosi presso una
struttura alberghiera, preveda il pernottamento e i pasti principali in
famiglia . Attraverso la metodica di una lezione sotto forma di
colloquio con il gruppo , dopo una pausa per merenda e gioco con
animatore , i bambini vengono invitati ad eseguire un disegno
sull’argomento trattato, valutato dal gruppo stesso e discusso con il
medico. L’esperienza conferma che i bambini aderiscono e partecipano con
molto entusiasmo, i risultati sono positivi, soprattutto
nell’apprendimento delle nozioni di base.
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12) Attività di ricerca
12.1 Il campo può fornire utili opportunità di ricerca sempre che queste
procedure non interferiscano con il benessere dei partecipanti e con
l'attività routinaria del campo.
12.2 La partecipazione all'attività di ricerca deve essere volontaria
sia per i partecipanti che per lo staff organizzativo e deve comprendere
un appropriato consenso informato.
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13) Sicurezza
Gli elementi minimi che devono essere presenti per garantire la
sicurezza sono:
13.1 Procedure scritte per la prevenzione e per la modalità di
intervento in caso di allontanamento involontario o volontario dei
partecipanti al campo.
13.2 Sistema di trasporto in caso di emergenza disponibile in ogni
momento.
13.3 Telefono facilmente raggiungibile.
13.4 Zaino (borsa di pronto soccorso) per la gestione delle emergenze
diabetologiche e non diabetologiche per ogni uscita dal campo.
13.5 Zaino di cui al punto 14.4 a bordo di tutti i veicoli che
trasportano i partecipanti
13.6 Documentata evidenza che tutti i mezzi di trasporto utilizzati sono
a norma di legge, assicurati e mantenuti in condizioni di sicurezza.
13.7 Documentata evidenza che i conducenti del mezzo abbiano idonea
licenza.
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14) Sicurezza e attività sportive
Gli operatori devono assicurare che il campo fornisca il massimo
livello possibile di sicurezza.
La gradazione dei livelli di rischio delle varie attività proposte nel
campo sottintende seguenti gradienti di controllo:
14.1 Attività come quelle relative a sport tradizionali come calcio,
pallavolo, pallacanestro, tennis, ecc. possono essere praticate in
sicurezza se esiste una supervisione da parte di personale addetto che
applichi procedure tecniche e organizzative appropriate.
14.2 Attività come equitazione, sport acquatici. sci su neve,
escursioni, non devono essere praticate senza la presenza di istruttori
abilitati.
14.3 Attività come canoa/kajak su rapide in singolo, immersioni con
respiratore, free climbing o ascensioni in cordata sono controindicate.
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15) Programma di sviluppo
Il programma di sviluppo è una procedura evolutiva dipendente dagli
obiettivi di ogni campo. Tale procedura, sotto la responsabilità del
direttore del campo e del team deve essere sufficientemente elastica per
consentire modifiche in itinere e per i campi successivi. Il successo
dei campi dipende da un giusto equilibrio fra le componenti educative,
ricreative e sociali a loro volta legate all'età, esperienze e capacità
dei partecipanti.
15.1 Deve esistere un appropriato programma finalizzato agli obiettivi
dei campo
15.2 Devono esistere procedure appropriate di valutazione nel corso di
ogni campo per assicurare il massimo beneficio agli attuali e futuri
partecipanti
15.3 Il programma dei campo deve essere noto a tutto lo staff.
Il Team, che organizza il campo scuola deve redigere su apposito
registro programma iniziale, valutazione e programmazione per il futuro.
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16) Contatti esterni
I contatti possono essere suddivisi in visite e colloqui telefonici.
E' importante tenere conto dell'influenza che tali contatti possono
avere sullo svolgimento dei campo, sul comportamento dei partecipanti e
sulla distrazione dello staff in termini di tempo e concentrazione.
16.1 Deve esistere un regolamento per visite e telefonate preparato e
distribuito dal direttore del campo.
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